La conclusione della mia esperienza in band, di cui ho già raccontato, mi permise di avere più tempo per approfondire lo studio dell'orchestrazione moderna. Sempre come ho già citato, non c’era altro modo di capire se avevi scritto giusto, cioè se eri riuscito ad ottenere, per esempio, che il suono della sezione ottoni fosse quello che volevi, se non trovando dei musicisti che lo suonassero.
Musicisti, inoltre, che dovevano essere di buon livello perché altrimenti non ci sarebbe stata la possibilità di capire, in caso di esito negativo, se il problema era nella scrittura o negli esecutori.
Questo dei musicisti non ancora ben formati è sempre stato un problema di tutte le scuole di composizione o arrangiamento del mondo. Non c’è alcun modo di progredire per lo studente se non sente fedelmente ciò che ha scritto.
Solo così è possibile cominciare a formarsi la propria super libreria virtuale mentale con la quale eseguire le proprie partiture nella mente tramite l’orecchio interno.
Un super super computer inimitabile per ascoltare la propria partitura
Il cervello, come ben sappiamo, è un super super computer inimitabile capace di prestazioni inimmaginabili. Quella di ascoltare una partitura con la mente è una di queste.
Naturalmente parliamo di un uso sofisticato dell’incredibile potenza di quest’organo, il cervello, fornito alla nascita a chiunque.
Quanto più si desidera utilizzare questa sua potenza per attività sofisticate, tanto più bisogna trasformarsi in programmatori provetti.
Bisogna cioè inserire con pazienza e, come dire, a mano, ogni singola riga di codice del “software”, cioè di chiare e perfette istruzioni, eseguendo le quali il cervello permetterà di ottenere un dato risultato voluto.
Più perfette e complete sono le istruzioni immesse, più perfetto e soddisfacente sarà il risultato. Per noi musicisti conoscere questa pratica di auto-programmazione è fondamentale. Quando studiamo un brano da eseguire, per esempio, stiamo proprio facendo questo: immettiamo i dati della esecuzione che vogliamo ottenere.
L'aggiornamento software per l'orecchio interno
È fondamentale tenere a mente questo concetto mentre si studia. Così come sarebbe possibile, per esempio, saltare una riga di codice, leggerla male o scriverla male perché lo si sta facendo distrattamente o troppo di fretta, così accade quando si studia un passaggio troppo velocemente o distrattamente allo stadio iniziale.
Il cervello registra tutto perfettamente. Quindi se immetti un errore in un passaggio tecnico, quell’errore diventa un’istruzione….e il cervello che non ha una sua volontà indipendente, eseguirà perfettamente il passaggio con quell’errore.
È critico poter ascoltare quanto hai scritto suonato da professionisti
Hai capito vero dove voglio andare a parare: se quando scrivi qualcosa non puoi “inserire” nel cervello il risultato corretto di come un dato pezzo o anche una semplice frase suonino, è chiaro che a) non potrai in nessun caso progredire come orchestratore/arrangiatore. b) non hai la possibilità di inserire correttamente il codice relativo al suono reale di quel passaggio nella mente.
Ecco perché è critico poter ascoltare ciò che si scrive suonato da professionisti e non eseguito più o meno maldestramente dagli altri studenti della scuola o dall’amico volenteroso (se non è un buon performer).
Con i dati inseriti, invece, correttamente, i risultati, anche quelli eccezionali, sono semplicemente una conseguenza della cura con cui si è inserito codice e dati di supporto.
BISOGNA NON SOPRAVVALUTARE IL SOLO TALENTO
C’è un libro interessante che si intitola “La trappola del talento” in cui l’autore dopo aver analizzato moltissimi performer di varie discipline artistiche o sportive mette in guardia dal demandare i grandi risultati come mera conseguenza di un qualsivoglia “incredibile” talento.
Mozart, che certamente era un genio, a 20 anni aveva sulle spalle, o meglio nelle mani e nel cervello, circa 18 anni di poderosi studi. Senza quelli non avrebbe avuto modo di regalarci la sua “musica originale", quella che, ricordo, solo lui poteva portarci e per scrivere la quale era certamente nato.
Per questo per molti anni c’è stata una frase che accompagnava sempre il progetto Imaginary Journeys. Questa frase era : La vita che immagini È la vita per la quale esisti.
Forse mi sono allargato un po’, ma come sai ci sono un milione di cose che vorrei trasferirti per il tuo progresso come compositore-produttore-arrangiatore, e qualche volta si ammassano un pochino.
Le librerie di strumenti virtuali possono dare una mano
In ogni caso, le librerie virtuali oggi hanno sopperito un po’ a questo problema di poter ascoltare ciò che si scrive. Va da sé che così come ascoltare il tuo pezzo suonato dai compagni di classe non era granché utile non lo è neanche se l’utilizzo degli strumenti virtuali non è all’altezza.
Quindi questa è una buonissima notizia per il tuo miglioramento, perché ti rende noto che sei l’unico responsabile di come suona la tua orchestra virtuale. Ti ho già dato diversi suggerimenti preparatori a tal proposito, e come per gli altri argomenti, anche per farti raggiungere un livello professionale nell'emulazione orchestrale, il percorso di IMJO Compositori-produttori prevede un corso specifico e completo sui mock up.
IMJO - Compositori Produttori: un percorso completo per poter scrivere e produrre da professionista la tua musica
Il percorso metterà a disposizione diversi corsi. Ovviamente viene data quella che secondo me è la loro sequenza ideale, cioè presento quello che secondo la mia esperienza, che non mi va di contare quanti anni annoveri per non prender paura, risulta essere il miglior modo per inserire correttamente “il codice” che ti permetterà di scrivere e produrre professionalmente la tua musica originale, oppure musica e arrangiamenti che ti vengano commissionati o, ancora, di realizzare il sogno di qualcuno che voglia affidarti la sua musica originale.
Una sbirciatina al corso di orchestrazione: quali sono gli elementi della Brass Section
Bene allora apriamoci un varco per sbirciare nel corso di orchestrazione riguardo la sezione degli ottoni altrimenti detta: Brass section.
La prima cosa da dire è quali sono gli elementi standard di questa sezione. Seguendo come al solito l’ordine in cui si trovano in partitura, essi sono:

Esempio di una classica sezione di brass - clicca per ingrandire
- Corni in Fa - French horns
- Trombe in Do o/e in Sib - trumpets in C, in Bb
- Tromboni (tenori) - (tenor) Trombones
- Tromboni basso - Bass trombones
- Tuba in Fa - Tuba in F
- Cimbassi - Cimbassi (fuori organico standard ma molto usati in cinematic orchestra)
I BRASS COPRONO TRANQUILLAMENTE 5 OTTAVE E OLTRE

Questa sezione è capace di coprire 5 ottave, indicativamente dal C1 al C 6 e oltre.
Le domande da porsi per "orchestrare" l'orchestrazione dei Brass
Forse più che per qualunque altra sezione, prima di cominciare a mettere giù anche una sola nota è necessario rispondere ad alcune domande per far sì di utilizzare la giusta loro orchestrazione.
Un esempio di risposte potrebbero riguardare queste domande e/o altre:
Avere nel proprio bagaglio la conoscenza approfondita di Strumentazione fa una differenza totale
Ora è chiaro, ancora una volta, che innanzitutto il compositore/arrangiatore/orchestratore ha in orecchio il suono della sezione, delle sotto sezioni (corni, trombe, tromboni etc,.)come pure le caratteristiche timbriche/tecniche ed espressive di ognuno dei singoli strumenti.
Quindi mettersi a scrivere arrangiamenti o orchestrazioni senza le conoscenze del corso di Strumentazione è la ricetta perfetta per non diventare un professionista, né, tutto sommato, per avere un qualche genere di diletto.
D’altra parte come compositore si sviluppa un vero e proprio amore per la materia della strumentazione. Proprio questo amore fa sì che, con le giuste fonti e risorse fornite nel percorso di IMJO, sia un piacere fare la conoscenza degli strumenti dell’orchestra. Padroneggiare queste conoscenze e immagazzinarle e ritrovarsele pronte all’uso nella mente e nei template delle DAW si rivela, in genere, un processo non eccessivamente lungo e certamente entusiasmante, specie se trattato in modo estremamente pratico come d’uso nei percorsi IMJO.
D’altra parte non sarò certo io a dire che lo studio di questa e delle altre meravigliose materie appartenenti all'universo di un compositore possa mai avere un termine.
Ovviamente questo non vuol dire che finché non avrò studiato tutto lo scibile sull'argomento non sarò in grado di scrivere nulla. Semmai è, invece, la notizia che potrai progredire per sempre e grazie a ciò la tua musica e le tue produzioni faranno altrettanto.
Come dire, in IMJO parliamo sempre di un fatto fondamentale: il tuo sviluppo e il livello che puoi raggiungere come compositore è e sarà sempre UNLIMITED, illimitato, e io sono qui per farti da trampolino….
È impossibile descrivere un suono o una musica utilizzando le parole: meglio far parlare la musica
Come sempre è impossibile descrivere un suono o una musica utilizzando un mezzo come le parole. Molto meglio farlo fare alla musica stessa.
Qualche anno fa mi venne chiesto di scrivere una fanfara (cioè un pezzo di musica per soli ottoni) con il quale la ESYO cioè la European Spirit of Youth Orchestra avrebbe aperto i suoi concerti della tournée del 2017.
Santo cielo come corre il tempo, sembra ieri che parlavo con il loro direttore.
Intestazione della partitura originale
Avevo a disposizione un gran bell’organico composto da:
Il brano doveva dare un po’ la carica a tutta l’orchestra di circa 80 elementi che poi avrebbe preso posto sul palco e iniziato il concerto vero e proprio.
Questa fanfara doveva quindi essere un po’ un aperitivo veloce e spumeggiante. Così mi misi a scriverla pensando di utilizzare per questa fanfare molti colori diversi.
In essa infatti si trovano momenti, come quello iniziale in cui il tema viene subito esposto senza alcun preambolo ma con una serie di imitazioni che lo fanno viaggiare fra tutti i gruppi diversi di ottoni dell'organico.
Queste imitazioni, per riferirci a quanto detto precedentemente circa le risposte da darsi, volevo giocassero con l’aspetto orizzontale (contrappuntistico) della musica. Infatti le sezioni intervengono ciascuna all’unisono.
Sempre nell’apertura della fanfara, le quattro trombe suonano con la sordina detta Harmon. Questo fa sì che quando viene il loro turno di esporre il tema senza tali sordine il suono acquisti una nuova vivacità.
Proseguendo un nuovo cambio radicale di colore arriva tramite un secondo tema costruito per creare un cosiddetto muro di ottoni in cui questa volta è l’aspetto verticale, cioè quello armonico, a prevalere contrappuntato da tuba e Euphonium che continuano a giocare imitando un po’ lo stile del famosissimo Pastorius.
La meraviglia di scrivere per un'orchestra formata da tutti futuri giovani concertisti provenienti da tutta Europa
I musicisti erano tutti giovani futuri concertisti provenienti da molti paesi europei. Quindi volevo che si divertissero loro a suonare e il pubblico, che avrebbe poi ascoltato brani tratti dal repertorio sinfonico, battesse le mani a tempo come in altri tipi di concerto…
Il pezzo, seppur non fosse stato nelle mie intenzioni, alla fine non è per niente facile da eseguire. Ho comunque fatto in modo che tutti i musicisti non dovessero mai oltrepassare la tessitura classica o raggiungere mai gli estremi.
Ciò nonostante credo che all’ascolto non si noti minimamente questa limitazione ben mimetizzata dalle numerose figure ritmiche e dai vari impasti orchestrali. Ogni strumento suona nel proprio registro migliore e più comodo, anche per evitare loro fatica, visto che dovevano suonare tutti quasi sempre e quindi con poche pause per riposare.
Ascoltiamo alcuni colori di questa fanfara
Per sentire i vari suoni e le relative descrizioni ti rimando alla posizione del video 13:36
Tanto lavoro non certo per farne solo un mockup (video 18:00)
Bene la nostra sbirciatina volge al termine con l’esecuzione integrale della fanfara che credo possa dare l’opportunità di immettere molti dati nella mente riguardo l’uso di questi splendidi strumenti.
Si tratta della versione che feci sentire al direttore per l’approvazione. Sì, l’esito dell’ascolto fu molto lusinghiero e il brano aprì tutti i concerti del loro tour.
Anche in questa occasione io non mi misi a fare un elaborato mockup esclusivamente dimostrativo. Ma ne feci come sempre una produzione dell'etichetta.
Buon ascolto, buona immissione dati e alla prossima.
Ciao
Giuseppe
Grazie Luca, gentilissimo.
complimenti, bellissimo lavoro!!!