IL MODO PIÙ VELOCE E PROFICUO PER SFRUTTARE QUESTE RISORSE


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Le versioni testuali degli articoli di IMJO compositori - produttori non sono mai una mera trascrizione dei video ma sono, invece, redatte per costituire un ulteriore proficua risorsa con cui fermare i vari concetti.

Se sei serio riguardo il voler fare un salto di livello, guarda i video e poi passa al relativo testo. Questo procedere ti darà indubbi vantaggi nel tuo divenire ogni giorno di più un compositore e produttore di alto profilo.

VERSIONE TESTUALE

Nelle musiche dei grandi compositori, da Bach e Mozart a John Williams, da Beethoven e Stravinsky a Jerry Goldsmith e Morricone e via dicendo, c’è un elemento che fa realmente la differenza: la loro maestria nell’uso del contrappunto.

È ovvio che neanche mettendomi il mantello di Superman ce la farei a farti un corso di contrappunto in un articolo. Ciò nonostante, vorrei dartene le basi così che tu possa cominciare a utilizzarlo nelle tue musiche.

Una differenza fondamentale fra pro e dilettanti

Il contrappunto è proprio quello che fa la differenza nel nostro campo, fra chi ha una vera formazione e mentalità da compositore e chi no. A parte questo, esso ti dà la possibilità di scrivere musica “viva”...( ok non so se viva è un aggettivo adatto, ma credo dia tutto sommato una buona immagine di cosa intendo.)

È inutile che ti dica che sono appassionato fino al midollo di questo elemento della musica perché, se mi segui già da un po’, avrai notato che non c’è un solo aspetto del fare ed essere compositori-produttori che non mi attraversi l’anima da una parte all’altra da tempo immemore…

La pratica + la grammatica = pro

Ciò nonostante, vorrei richiamare la tua attenzione sul fatto che il mio percorso di formazione non è stato, come dire, il classico percorso accademico. Ti raccontavo che ho iniziato a suonare in band prima dei quindici anni e che poco più tardi preparavo gli arrangiamenti di tutta la band e a seguire, poi, per alcune orchestre di vari generi musicali che ho avuto il privilegio di formare e dirigere.

Ti dico questo, perché tu ti possa rendere conto che non c’è un solo percorso per diventare un compositore professionista attuale, preparato. Quindi non è che se sei arrivato alla musica da autodidatta non potrai mai diventare un compositore di livello.

Per esempio nel mio caso è venuta prima una valanga di pratica, in band, in orchestra, in musica da camera ecc, e appena dopo, volendo avere una formazione anche accademica, ho intrapreso anche gli studi, diciamo, classici.

Arriviamo sempre allo stesso nodo...

Il mio parere è che se comunque hai cominciato quest’avventura nella musica in maniera autonoma puoi aver sviluppato delle immediatezze che, se avessi iniziato da ragazzino con un insegnante senza aver prima instaurato un tuo “rapporto” con il suonare o comporre musica, forse non si sarebbero formate. 

Siamo sempre allo stesso nodo: se vuoi ardentemente fare qualcosa, purché sia degna e legittima, non è a caso che la vuoi fare/raggiungere. Tu vuoi fare quella cosa perché essa fa parte di ciò per cui esisti e di conseguenza ne hai i talenti necessari PUNTO!

Il problema cruciale del contrappunto

Ok cominciamo e cominciamo col dire che uno dei problemi con libri e corsi sul contrappunto è che si rivolgono esclusivamente a chi vuole scrivere musiche come queste.

In questo caso si tratta di una delle fughe a 2 voci su soggetto di J.S.Bach che realizzai per studio.

Non molte persone, purtroppo, ascoltano più musica di questo genere. È certamente di un’altra epoca. Ti dirò che già nel tardo 1700 era considerata completamente fuori moda.

Si potrebbe immaginare di scrivere per esempio la musica per una scena d’azione utilizzando una fuga come quella ascoltata? Oppure che quel genere venga adoperato per l’ultimo single di una qualche star?

Come conseguenza le persone a cui viene insegnato a scrivere come si scriveva nella prima metà del XVIII secolo, l’epoca appunto in cui il contrappunto raggiunse la massima espressione, la sentono molto lontana da loro e che tutte quelle regole non hanno nessuna utilità per scrivere oggi la propria musica. Ciò porta molte di esse, quindi, ad abbandonare questo studio. Ti dirò che lo stesso accade con lo studio dell’armonia.

Questo è tragico perché la mancanza di queste conoscenze, a mio parere ed esperienza, ti rende assolutamente un dilettante.

La magia di quello che puoi creare con il contrappunto

Avere le basi del contrappunto permette di scrivere musica assolutamente in modo efficace e interessante, per esempio, con non più di una nota per mano.

Pensa, la fuga a due voci che abbiamo sentito, sembra così, come dire, completa, eppure non ci sono mai più di due note che suonano contemporaneamente.

Fui scioccato da questo fatto quando agli inizi degli studi di pianoforte scoprii le invenzioni a due voci di J.S.Bach. Per la miseria, pensavo, com’è possibile che queste musiche in cui ci sono, appunto, massimo due note, cioè un solo dito per mano, siano più complete e, come dire, più piene di quelle suonate con accordi a dieci dita e con tutta la band?

Questa è la magia di cui ti voglio mettere al corrente.

Che tu voglia scrivere canzoni, musica da film o brani hard rock avere le basi di contrappunto fa di te tutta un altra classe di compositore. D’altra parte siamo qui proprio per questo, giusto?

Il contrappunto per il compositore di contemporaneo

Cominciamo col dire che per impadronirsi delle basi del contrappunto non occorrono anni di studi accademici che, come dicevamo, sono molto specialistici.

Ciò non toglie che nel percorso di IMJO Compositori-produttori l’argomento venga ben sviscerato, ma sviscerato pensando a ciò che serve al moderno compositore produttore professionista di oggi.

Un compositore  che scrive, per esempio, il genere di musica a cui appartengono le musiche di Imaginary Journeys, che è un genere che si serve di molti linguaggi come tutta la musica per film.

Tutto cuore e cervello...

Il contrappunto ci rende in grado di scrivere due o più melodie che coesistono contemporaneamente ottenendo così musica detta polifonica.

Queste melodie, chiamate voci o parti, sono linee melodiche indipendenti che si combinano però perfettamente se suonate tutte contemporaneamente.

Cioè ogni singola melodia di un passaggio o brano polifonici, suona efficacemente già da sola ma è anche scritta e pensata per incastrarsi perfettamente con le altre e fornire il suo contributo al risultato complessivo. Affascinante, non trovi?

Il contrappunto ci svela come ottenerlo senza fare un…pasticcio cacofonico.

Le due melodie più importanti

Naturalmente non sempre necessiti di avere più melodie contemporaneamente. Però acquisire una mentalità contrappuntistica ti aiuta parecchio, per esempio, a scrivere efficacemente sia la melodia principale del tuo brano e sia alcune altre melodie che intervengono nell’arrangiamento/orchestrazione. Così come pure la cosiddetta linea di basso.

Un principio importantissimo è, infatti, che la linea di basso ha praticamente la stessa importanza di quella della melodia principale cioè il tema o la parte cantata.

La linea del canto e quella del basso, infatti, essendo le voci più esposte dell'arrangiamento, sono quelle che più si sentono e quindi quelle che già da sole rappresentano l’idea musicale.

Va da sé che è proprio sulle relazioni fra queste due linee che bisogna porre la massima attenzione per scrivere da professionista, sia che si parli della relazione tra il basso elettrico e la parte del cantante in una band, o di quella dei contrabbassi e il tema principale di una soundtrack.

Una fra le prime risorse messe in mano al compositore dal contrappunto: i moti delle parti

Il primo strumento che ci mette in mano il contrappunto è un elenco di quali tipi diversi di movimenti melodici possono creare due voci (si parla di voci ma non si intende solo parti cantate, bensì linee melodiche in generale)

Questi movimenti, che vengono chiamati moti, sono:

a) Moto parallelo: le due linee procedono esattamente nella stessa direzione e gli intervalli formati dalle note delle due linee restano identici

b) Moto simile: le melodie procedono nella stessa direzione ma non in parallelo, cioè gli intervalli tra le due voci variano

c) Moto contrario: le melodie procedono in direzioni opposte

d) Moto obliquo: una delle due melodie si muove mentre l’altra resta principalmente ferma (cioè più o meno su una nota lunga)

L'individualità delle singole parti, cioè l’intelligibilità dell’ascolto di ciascuna di esse, cresce nel modo seguente:

L'incrocio delle parti

Un altro fatto importante accade quando una parte “invade” il registro dell’altra, cioè per esempio quella superiore salta a una nota più bassa di quella della voce inferiore. Può accadere in generale quando una nota del tema, per esempio, salta in giù e arriva su una nota più bassa di una nota della parte inferiore che attacca nello stesso istante.

In genere questa pratica può generare confusione, cioè l’ascoltatore potrebbe non sentire distintamente quella nota del tema. Inoltre potrebbe portare a un bilanciamento povero specie se la parte inferiore è affidata a uno strumento più “pesante” rispetto a quello che esegue il tema principale.

Mentre un incrocio fra parti interne, per esempio di armonia, è abbastanza comune e poco appariscente, se è il tema che si incrocia con una melodia secondaria o con una parte di armonia, la cosa potrebbe, come dicevamo, mascherare la nota del tema stesso e quindi creare una distorsione, cioè il tema potrebbe risultare confuso in quel punto.

Questo può avvenire per esempio nel momento in cui i corni in unisono, saltino ad una nota più alta di una delle note del tema che attaccasse in quello stesso istante e fosse suonato da strumenti di “peso” minore come potrebbero esserlo i le viole.

Per salvaguardare l'intelligibilità del tema, si dovrebbe in quel caso scrivere i corni con una dinamica molto più bassa di quella delle viole. Non è detto però che funzioni se i corni si ritrovassero in un registro per loro più di tensione rispetto a quello in cui le viole stanno suonando il tema principale.

È evidente che ci dev’essere una ragione ben fondata per accettare che si verifichi un incrocio simile.

Sappiamo tutti come lavorando per diverso tempo a una frase o un passaggio si possa perdere l’obiettività. Questa è un’altra delle ragioni che ci rimanda a quanto raccomandato nell’articolo precedente: è necessario che sia tutto nero su bianco in modo di avere un controllo anche razionale e non solo mentale o a orecchio su quanto sta avvenendo nella tua musica.

La sovrapposizione delle parti

Un’altra situazione da prevenire o eventualmente da far verificare il meno possibile per evitare di rendere le cose confuse o perdere l’intelligibilità del tema o comunque di una data parte, è quella chiamata "sovrapposizione delle parti”.

Essa si può verificare quando due parti saltano contemporaneamente con quello che abbiamo chiamato moto simile, per esempio verso l’alto, e la parte più bassa salta su una nota più alta di quella appena lasciata dalla parte superiore.

La stessa cosa può accadere anche al contrario, cioè quando è la nota della parte superiore a saltare questa volta in giù su una nota più bassa di quella appena lasciata dalla parte inferiore.

Bisogna quindi sorvegliare che la sovrapposizione delle parti non accada se non raramente, perché ostacola la chiarezza e l’intelligibilità delle parti.

E la chiarezza, in musica, è sempre fondamentale.

Un effetto voluto o capitato?

Tornando nuovamente al moto simile, quando più parti saltano (nella stessa direzione) si ha un enfatizzazione e una conseguente interruzione della fluidità di un dato passaggio. 

Quindi se quell’enfatizzazione non ha una qualche ragione di esistere è di nuovo meglio evitarla e riscrivere il passaggio magari utilizzando un moto contrario o obliquo.

Il contrappunto per il compositore contemporaneo

Questo è solo un articolo e quindi non c’è lo spazio per trattare tutti gli avvincenti e praticissimi modi con cui il contrappunto può farti veramente fare un salto di qualità.

"Il contrappunto per il compositore contemporaneo" è, invece, il corso completo sull’argomento e fa parte del percorso IMJO Compositori Produttori.

Credo sia evidente quanto già solo quello di cui abbiamo parlato oggi ti possa essere di aiuto per migliorarti o quantomeno per darti importanti riferimenti con cui scrivere.

Spero di averti dato almeno un’idea di cosa potrai diventare padrone grazie al corso "Il contrappunto per il compositore contemporaneo".

Esso non mira a insegnarti a scrivere musica del tardo Rinascimento, ma ad applicare i principi e i segreti del contrappunto per scrivere e produrre la tua musica con sempre maggiore padronanza e soddisfazione.

Domande...?

Alla prossima, ciao.
Giuseppe

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